“Si è sapienti quando si beve bene: chi non sa bere, non sa nulla.”
L’aforisma di Nicolas Baileau ben rappresenta l’esperienza imprenditoriale di Alessandro, Fabrizio e Remo, tre giovani intraprendenti che attraverso la fusione di modernità e antica cultura dell’arte, nella condivisione fisica degli spazi umani, hanno saputo creare il BLOCK BOUTIQUE BAR.
di Alessandro Albano
Ognuno con un ruolo diverso, forti dell’unione nella diversità dove la dimensione fisica del “creare” passa attraverso il connubio di odori, sapori, colori, suoni e di oggetti che danno emozioni. Quelle che amanti e ricercatori di sane emozioni scopriranno “lentamente” rallentando la loro corsa, immergendosi nella chimica, realizzando personalmente composizioni ed al contempo ispirandosi alla storia ma anche all’arte, come quella dell’artista Luigi Tirino.
Esperienza recente vissuta sul lungomare di Pozzuoli, il BBB non ha insegna e questo la dice lunga; entri e già ti senti a tuo agio, ti metti comodo e si parte. Servono alcolici e analcolici con la stessa cura, si preparano tisane e spremute, si gustano salumi e formaggi di una bottega gourmet di Vico Equense. “Non è un luogo dove passi e bevi il cicchetto. È un “discorso più lungo” e riguarda ogni aspetto, a partire dal bicchiere. lo scegliamo noi, faccio il cocktail nel bicchiere che dico io e se non è buono scegliamo il bicchiere che dici tu”, precisa Fabrizio, 37 anni.
Il locale, aperto da circa 11 mesi, ha una capienza di 35 persone che si spinge fino a 50 ma ai soci non interessa il numero quanto la tipologia dei clienti, “vogliamo clienti curiosi, desiderosi di vivere un’esperienza!”. Fabrizio ci racconta del liquore 100% nocciola, fatto da una delle più antiche distillerie di grappa del Tirol, di sciroppo di agave e del miele trattato con chili, di pectine e se gli chiedi un Jack Daniels, un Hendrick’s Gin lui ti risponde “non c’è ma ho solo solo 42 gin diversi. Ogni drink ha la sua storia e chi viene da noi deve poterla vivere. Ecco perché non preferiamo grandi numeri!

Entrate al BBB è entrare nell’affascinante mondo dei drink spaziando da un G19, ready to drink (già imbustato) in onore a San Gennaro, la cui festività ricorre per l’appunto il 19 settembre ad un classico (ma non troppo) Negroni, Margarita ad uno spettacolare Vantanlack, “omaggio al nero”.
Il Vantanlack, bevanda nera e trasparente. Il suo nome è preso in prestito dal nome della sostanza composta da nanotubi di carbonio, la seconda sostanza più scura conosciuta, assorbente fino al 99,965% di luce. Il Vantablack è un “homemade” il Miele affumicato e poi trattato con Carboni vegetali, ingrediente del sopraindicato cocktail.
Acido citrico e malico disciolti in acqua ricreano la stessa acidità del succo di lime consentono di avere lo stesso ph del lime ed allo stesso tempo possono essere invecchiati lasciando il drink trasparente, senza lasciare il residuo di sostanza biologica del lime fresco…del “mezcal” conosciuto come “mescal”, antichissimo distillato messicano bevuto dalle popolazioni pre-ispaniche e ottenuto, come la Tequila, dalla pianta dell’Agave. Alla fine si aggiunge un tipico liquore italiano alle erbe prodotto in Calabria e proveniente dalla nostra tradizione del “centerbe” del Vecchio Magazzino Doganale, produttore di liquori rurali, con prodotti che rispettano la tradizione delle ricette italiane. Che dire del ghiaccio, spesso sottovalutato e invece fondamentale nei drink? Normalmente si ottiene con lavorazioni veloci, contiene calcare, risulta opaco e si scioglie facilmente. Il ghiaccio usato per il Vantablack e gli altri drink di Fabrizio e del Black Boutique Bar, invece, è un ghiaccio a lento rilascio, senza impurità che si ottiene attraverso il congelamento ad alta temperatura (- 4°) in vasche senza coperchi, tappi aperti che consentono la fuoriuscita dell’ossigeno e quindi l’assenza di residui bianchi; questo ghiaccio, preventivamente microfiltrato, si prepara, contrariamente a quanto si può pensare, in 48 ore contro le 24 ore del ghiaccio comunemente in commercio; la pressione e la temperatura controllate consentono la formazione di blocchi di ghiaccio in cui le molecole di idrogeno e ossigeno si legano in modo da ottenere una rifrazione e una trasparenza perfetta.
Il locale è plastic free nel servizio mentre i bicchieri di asporto sono in cartoncino o cellulosa di mais e quindi trasparente.
Con Fabrizio (che mett’ a beve), Alessandro (‘o chianchiere) e Remo (‘o mast’ e fest) abbiamo vissuto una storia, un’esperienza di vita e siamo entrati per qualche ora nel magico mondo degli amici del BLACK BOUTIQUE BAR e poiché “È lungo il tempo tra due drinks”* attendiamo con ansia di vivere una nuova esperienza *(J.M. Moreheads)