La scuola di danza non solo quale spazio per imparare, ma luogo per crescere culturalmente e per confrontarsi con la vita. In scena in Umbria il risultato del percorso degli allievi del Laboratorio Danzidea

di Francesca Cecchini

“Un traguardo molto importante quello della XIX edizione che si basa quasi esclusivamente sulla passione e sul lavoro volontario delle sette associazioni-scuole di danza che fanno parte di Laboratorio Danzidea”. Con queste parole della Presidente Cristina Speranza, inizia la conferenza di presentazione di “Danzare a Teatro” progetto che vedrà l’associazione Laboratorio Danzidea portare in scena tra Perugia ed Assisi una serie di saggi di fine anno di circa mille allievi delle scuole appartenenti alla rete. Un momento importante nel percorso didattico di un allievo in quanto potrà così sperimentare le proprie competenze all’interno di uno spazio teatrale, posto in cui, per eccellenza, si realizza una relazione non ordinaria tra individui e luogo di visione. “Tengo a sottolineare che la manifestazione gode di una convenzione con il Comune di Perugia, che ringraziamo per il suo sostegno al nostro lavoro. In questo mese di giugno il Morlacchi e il Brecht di Perugia e il Lyrick di Assisi, saranno invasi dai nostri ragazzi. Ragazzi che fanno parte delle nostre scuole e che partono da un’età di circa 3-4 anni a salire fino a raggiungere oltre i 30 anni. Per noi la scuola di danza ricopre un ruolo molto importante perché non è solo uno spazio in cui insegnare la danza e le sue regole ma è un luogo di incontro e crescita dove poter essere tranquilli, dove poter lasciare i nostri figli seguiti da personale qualificato e responsabile. E’ un punto di sicurezza per la loro crescita, il loro sviluppo culturale e momento di confronto. Non solo cultura del corpo e dell’equilibrio che ha il nostro fisico nel fare danza ma anche come accrescere base per l’autostima ed educarlo alle emozioni. L’Associazione Laboratorio Danzidea crede anche molto in quello che è lo stare insieme, l’associarsi, proprio per raggiungere obiettivi e dare opportunità a questi ragazzi che diversamente, forse, non riuscirebbero a raggiungere individualmente” .

“La danza non è uno sport ma un’arte – aggiunge Marina Benvegnù del C.S.D.U. -. Questa, secondo me, è una bellissima occasione per gli allievi che hanno l’opportunità di imparare molto non solo a livello artistico, ma anche sulla vita, sui rapporti umani”.

“Importante è sottolineare – conclude Marzia Magi del Centrodanza – che nel percorso artistico ed emotivo che vede impegnati gli allievi e le allieve delle scuole c’è anche una scoperta della propria coscienza, di se stesso a seconda delle proprie capacità. L’allievo deve capire da solo la sua strada, poi si può amalgamare con il gruppo, con l’insieme, ma prima, sono convinta, c’è la consapevolezza individuale e il proprio modo di esprimersi”.

Nove gli spettacoli in totale: martedì 2 giugno, alle ore 15 30 e alle ore 20, presso il Teatro Lyrick di Assisi, a cura della School of Dancing Spring; sabato 13 giugno, alle ore 20.30, presso il Teatro Morlacchi di Perugia, a cura dello Studio Danza Morlacchi; domenica 14 giugno, alle ore 17, presso il Teatro Morlacchi di Perugia, a cura di Apollon; giovedì 18 e venerdì 19 giugno, alle ore 20.30, presso il Teatro Teatro Bertolt Brecht di Perugia, a cura di Progetto Danza; domenica 21 giugno, alle ore 16, presso il Teatro Morlacchi, a cura di C.S.D.U. Centro Studi Danza Umbro; mercoledì 24 giugno, alle ore 21, presso il Teatro Morlacchi di Perugia, a cura del Centro Danza Fedon Yoannou; sabato 27 giugno, alle ore 20.30, presso il Teatro Morlacchi di Perugia con il Centrodanza.

Il lavoro di Danzidea, affianca a questo progetto, da otto anni, anche un altro proponimento importante, “Leggere per Danzare”, sempre con il Comune di Perugia, con la FNASD (Fondazione Nazionale Associazioni Scuole di Danza) e che gode di un protocollo di intesa con il MIUR ed altri enti. “Leggere per Danzare” mette a confronto gli allievi delle scuole di danza con un testo che viene poi riproposto sul palco del Teatro Morlacchi agli studenti degli Istituti scolastici del capoluogo umbro che vanno a comporre il pubblico in platea.