di Francesca Cecchini

Nel cuore dell’Umbria, emozioni, immagini e paesaggi di un borgo che da cinquant’anni torna indietro nel tempo e rivive il Medioevo raccolti in un libro tutto da leggere e da guardare

 “Traversare un paese… e lì vedere cheti fanciulli ridestarsi a un soffio di musica e danzare. S’allontana forma o colore: un sogno. Viva resta la dolce persuasione di una fitta rete d’amore ad inquietare il mondo”, con le parole di Sandro Penna si aprono le cinquecento pagine che compongono  “Agosto Corcianese. La realtà di un Sogno. Cinquanta anni di Festival” (Fabrizio Fabbri Editore), il libro realizzato da Antonio Maria Pagana (con la collaborazione di Alessandra Tiroli e Alberto Trombetta) dedicato al mezzo secolo di storia  della manifestazione corcianese.

In attesa della presentazione ufficiale, ne parliamo con l’autore che ha vissuto tutte le edizioni di persona.

La prima curiosità, non avendolo ancora letto, è di capire  come si presenta il libro…

“ Ci sono molte immagini delle manifestazioni che si sono susseguite in questi anni. Il volume è diviso in sezioni: arti visive, musica, poesia,  teatro, rievocazioni storiche, cinema, taverna… Tutto documentato con  eventi e protagonisti intervenuti”.

L’intero festival in tutte le sue sfaccettature…

“Esatto ed ogni sezione è divisa poi per anni ed per ogni anno c’è il racconto di ciò che è avvenuto. Tutto dettagliato con opere, spettacoli ed artisti che si sono esibiti, programmi di sala e quant’altro sono riuscito a reperire. E’ un catalogo completo di questi cinquanta anni. Spazio anche a tutti i cambiamenti che si sono verificati durante questo mezzo secolo della manifestazione, alle modifiche e alle innovazioni che sono subentrate anno dopo anno, arrivate però – sottolinea Pagana – sempre nel rispetto della tradizione, ovvero seguendo le impostazioni originali del 1965”.

Quando e come verrà presentato il libro?

“La presentazione avrà luogo domenica 16 agosto. Speriamo di riuscire ad avere la presenza di tutti i Sindaci e i Presidenti della Pro Loco che hanno accompagnato il festival in tutti questi anni. Stiamo studiando al meglio l’evento per offrire un importante momento di ricordo aperto a tutti coloro che vorranno condividerlo con noi”.

La presentazione sarà accompagnata da eventi collaterali? 

“Ci sarà sicuramente una proiezione di fotografie e del video realizzato da Giulietta Mastroianni che rappresenta una raccolta di immagini di almeno quarantotto anni di festival. Un lavoro unico nel genere”.

Immaginamo sia una bella soddisfazione portare a termine un opera così importante… 

“Si, decisamente. Ci lavoravo da qualche anno facendo, di edizione in edizione, il punto della situazione. Poi arrivata l’idea del libro, è iniziata la ricerca di notizie, libretti, ricordi e testimonianze tra archivi, rassegne stampa e quant’altro. Speriamo solo di non aver dimenticato qualcuno in questo lungo percorso.  Non me ne voglia nessuno”.

Ripensando agli eventi dei 50 anni passati, c’è un momento che le torna in mente?

“Così, all’improvviso, mi viene in mente il 1982. Non sono scaramantico ma mi fa sorridere che proprio in quello che era il diciassettesimo anno di manifestazione, per coincidenza, è accaduto di tutto: è caduto il palco dove si stava esibendo la Banda dell’Esercito Militare Italiano. Avevamo il primo spettacolo teatrale della storia del festival ed era previsto all’aperto: nel momento in cui gli attori dovevano salire su palco, comiciò a piovere e, oltre a dover rimandare la performance, si bagnò tutto il materiale elettrico causando non pochi danni.  Ancora, i tanti giri in strada per andare a reperire quadri e materiali per le esposizioni, tutti rigorosamente a bordo delle nostre automobili… Forse eravamo impreparati, forse eravamo ancora inesperti, ma queste esperienze ci hanno dato lo stimolo per una migliore organizzazione negli anni successivi “.

E il Corciano Festival, è in pieno svolgimento questi giorni, pronto ad offrire a cittadini, turisti e appassionati di rievocazioni storiche, giornate ricche di arte, cultura e musica. Attenzione per le vie però… potreste incontrare dietro un angolo un armigero, una Nobildonna o un maniscalco che corre affannato a ferrare un cavallo e, se vi lasciate  conquistare dalla magia della loro storia, rischiate di innamorarvi di uno dei Borghi più Belli d’Italia…

(Grazie a Federica Cesarini per la collaborazione)