Il 12 settembre l’antico monastero benedettino di Pietrafitta apre le porte all’evento ‘L’Abbazia Sette Frati e i Della Corgna’, una giornata di cultura, arte e mostra mercato

Un monastero benedettino, sette fratelli martirizzati e un cardinale. Quella dell’Abbazia dei Sette Frati, meraviglia che sorge a Pietrafitta, è una storia davvero affascinante da conoscere. E proprio il 12 settembre le porte dell’antico palazzo si apriranno per ospitare l’evento ‘L’Abbazia Sette Frati e i Della Corgna’, un incontro culturale che celebra il patrimonio storico artistico dell’Abbazia tramite una giornata di storia, spettacolo e valorizzazione dei prodotti tipici locali. Una giornata all’insegna dell’arte e dei prodotti tipici all’interno dell’Abbazia di Pietrafitta, per celebrare i 500 anni dalla nascita di Ascanio e Fulvio Della Corgna. Promossa dall’associazione ‘Civium- Lo Stato siamo noi’, la giornata del 12 Settembre punterà a raccontare la storia dell’edificio dal Medioevo fino ai giorni nostri. L’Abbazia dei Sette Frati fu eretta fra la fine del XI sec e l’inizio del XII sec., sulla spinta di quel vasto movimento di rinnovamento spirituale, che in tutta Europa in base alla regola di San Benedetto vedeva nascere numerose comunità religiose. Il Monasterum Sancti Banedicti fu dedicato a sette fratelli, figli di Santa Felicita martirizzati a Roma nel 164 d. C. sotto l’imperatore Antonino, acquisendo la denominazione Abbatia Septem Fratrum, che per le deformazioni nel corso dei secoli del latino fratum si è trasformata nell’attuale Abbazia dei Sette Frati. Già nel 1136, come risulta da una bolla papale di Innocenzo II, che rappresenta la prima documentazione scritta relativa all’esistenza del complesso abbaziale, il monastero fu assoggettato alla chiesa vescovile di Perugia. Nel ‘300 dodici chiese dipendevano da essa, che con torri e merli (abbattuti nel ‘400) era diventata un vero e proprio centro di potere, potere che diventò più politico che spirituale portando al declino dell’Abbazia stessa. Così, attraverso il sistema commendatario l’Abbazia divenne di proprietà di alcune famiglie della nobiltà cardinalizia. Tra queste va ricordata quella dei Baglioni, ma soprattutto quella dei Della Corgna, a partire dal 1560. Il Cardinale Fulvio della Corgna, Vescovo di Perugia a metà del 1500, fece ristrutturare e affrescare gran parte dell’edificio affidandosi probabilmente a Galeazzo Alessi per la parte architettonica e a Salvio Savini per quella pittorica. L’edificio fu trasformato in una sorta di residenza principesca seguendo la stessa sorte di Pieve del Vescovo a Corciano e uniformandosi ai modelli decorativi delle coeve residenze ufficiali, quali Palazzo della Corgna a Castiglione del Lago e Città della Pieve e Villa del Cardinale a Colle Umberto. Dal 1921 l’Abbazia è di proprietà delle famiglie Sposini, che attraverso le attività create all’interno ed eventi culturali (a cui collaborano anche associazioni esterne), si adoperano quotidianamente con amore per tenere in vita e salvaguardare questo luogo di pace, arte, storia e natura.
Finanziato dal Gal Trasimeno Orvietano, il progetto è coordinato dalla professoressa Patrizia Angelucci (docente di Archivistica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Perugia), dalle proprietarie Annalisa e Sara Sposini, dal Comune di Piegaro e dal Fai, delegazione di Perugia Gruppo Trasimeno. L’evento è patrocinato dalla Regione dell’ Umbria e dalla Provincia di Perugia.