La fotografia vale più di mille parole. Un insieme di narratori d’immagini uniti nel progetto targato Perugia Social Photo Fest e Lo Stato delle Cose per sostenere le popolazioni colpite dal sisma

di F.C.

Sarà il Museo Civico di Palazzo della Penna ad ospitare domani (6 maggio) alle ore 11 la presentazione della terza fase del progetto #TOGETHERSTRONGER, realizzato nel 2016 dall’associazione LuceGrigia e il Perugia Social Photo Fest (prima rassegna internazionale di fotografia sociale e terapeutica) a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto del centro Italia del 24 agosto dello stesso anno. Il proponimento ha permesso di raccogliere dei fondi che sono stati totalmente devoluti all’associazione “La Strada Onlus” di Rieti per la realizzazione di più progetti a favore dei bambini dei territori colpiti dal sisma. Questo terzo step si avvarrà della collaborazione di Lo stato delle cose (che ha raccolto ad oggi oltre duecento fotogallery e oltre diecimila immagini per raccontare L’Aquila oggi e l’Italia del dopo sisma, dai paesi in abbandono dopo il terremoto del 1980 in Irpinia fino al sisma di Amatrice e del centro Italia nel 2016). L’unione delle due realtà porta alla creazione del più grande osservatorio fotografico online sugli effetti dei terremoti in Italia. Un lavoro frutto dell’impegno di sessanta fotografi italiani che hanno preso parte al progetto no profit di fotografia sociale e documentaria. Tra i partecipanti si annoverano alcuni fra i più grandi fotografi italiani, tra gli altri i premi World press photo Gianluca Panella e Massimo Mastrorilli, e i fotografi documentaristi e fotogiornalisti Dario Coletti, Simone Cerio, Cosmo Laera, Allegra Martin, Alessandro Pace, Andrea Sarti e Stefano Schirato, il fotogiornalista Giuseppe Carotenuto, Christian Mantuano, Matteo Minnella Nicolino Sappio, Bruno Tigano, Francesco Pistilli, il documentarista marchigiano Ennio Brilli. Tra gli umbri: Sante Castignani, Gabriele Cecconi, insieme con lo scrittore e fotografo Alessandro Celani. Ad aderire però non sono stati “solo” dei narratori di immagini, ma anche scrittori fra cui Angelo Ferracuti e Franco Arminio e Loredana Lipperini.

Il percorso di #TOGETHERSTRONGER Il Perugia Social Photo Fest nel 2016 ha deciso di lanciare un importante progetto volto ad aiutare le popolazioni e i territori colpiti dal terremoto che ha sconvolto il centro Italia nella notte del 24 agosto 2016. “La fotografia vale più di mille parole”, uno dei concetti cardine del festival, si è fatta così proposta attiva e ha dato vita a #TOGETHERSTRONGER, iniziativa che ha messo al centro il valore sociale ed etico della fotografia, il suo ruolo di aiuto e sostegno ai più deboli. Il progetto si è articolato in due fasi distinte a partire dall’ 8 settembre 2016. Prima fase: nelle giornate immediatamente successive al disastro Antonello Turchetti, ideatore e direttore del PSPF, ha chiamato a raccolta tutti i fotografi che hanno collaborato in questi anni con il festival chiedendo loro di donare uno scatto per una vendita online a favore dei bambini delle zone colpite dal sisma. Seconda fase: Il PSPF ha visto arrivare la collaborazione dell’associazione Église, giovane realtà palermitana attiva nella promozione della cultura contemporanea e della fotografia, e ha creato un asse ideale che ha collegato il centro Italia con la Sicilia, nel nome della solidarietà e dell’aiuto. Il progetto si è concluso a Palermo con un grande evento accompagnato da una mostra. Il bilancio è stato più che positivo e, grazie alla vendita degli scatti, sono stati raccolti 5.400 euro (devoluti a La Strada Onlus).

Il percorso dello Stato delle Cose “Raccontare L’Aquila oggi e testimoniare attraverso la fotografia la città che risorge, la città ostaggio della precarietà delle new town e la città dove il tempo si è fermato alla notte del 6 aprile 2009. Dare una voce e un volto all’Aquila che reagisce e lotta, giorno dopo giorno, in punta di piedi e con civile ostinazione, per mantenere la coesione sociale e riappropriarsi dei suoi luoghi, dei suoi territori e della sua identità perduta, frantumata dal terremoto”. Con queste parole gli organizzatori spiegano i presupposti che nel 2016 hanno portato alla nascita del progetto non profit di fotografia sociale e documentaria Lo stato delle cose. Geografie e storie del dopo sisma, realizzato a L’Aquila, nelle sue frazioni e nei paesi del cratere sismico dal 29 maggio al 5 giugno 2016. A partecipare all’iniziativa sono stati trentacinque fotografi italiani con l’idea di “Dare vita a un’azione interamente autofinanziata volta ad offrire un contributo per riaccendere l’attenzione su L’Aquila a sette anni di distanza dal sisma del 6 aprile 2009. Poi, la notte del 24 agosto 2016, ad Amatrice la terra è tornata a tremare, spezzando vite e mettendo in ginocchio il centro Italia. Fino al 30 ottobre a Norcia, quando la paura è entrata nell’agenda del quotidiano in quattro regioni nel cuore del Paese: il Lazio, l’Umbria, le Marche e appunto l’Abruzzo. Anche a L’Aquila dove il terrore e il disorientamento sono tornati prepotentemente all’ordine del giorno e si è tornati perciò a fotografare fino alla fiaccolata del 6 aprile 2017, nell’intento di prendere atto non solo degli effetti dei terremoti del 2016 e del 18 gennaio 2017 che pure hanno colpito alcuni beni culturali ma anche di quei segnali necessari di rinascita come la riaccensione di un simbolo per la città come la Fontana luminosa. Nuove immagini si sono aggiunte al reportage collettivo che nel 2016 ha documentato la vita quotidiana all’interno dei quartieri satellite con le architetture sempre uguali dei Map e Progetto Case, i cantieri della ricostruzione, lo stato del recupero dei beni culturali e i luoghi della resistenza nel quotidiano. L’obiettivo dello Stato delle cose, oltre la fisiologica attenzione mediatica e la conseguente onda di solidarietà all’indomani di queste catastrofi, è far sì che non si spenga l’attenzione sui luoghi colpiti dal sisma in una prospettiva di aiuto alla rinascita di questi territori, documentandone così non solo l’eloquenza tragica delle macerie ma anche le istanze e le situazioni nelle quali le comunità territoriali esprimono la loro voglia di riscatto e di riappropriarsi delle città e dei luoghi che gli appartengono”. Lo Stato delle Cose, ideato e curato dal giornalista Antonio Di Giacomo, è promosso e realizzato dall’associazione culturale senza fini di lucro La camera del Tempo con il patrocinio del Comune dell’Aquila e con la collaborazione dell’associazione culturale Territori, del Dipartimento di Scienze Umane e del Laboratorio di cartografia dell’Università degli studi dell’Aquila, dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, del Segretariato regionale per l’Abruzzo del Ministero per i Beni culturali. Media partner è la rivista di fotografia EyesOpen! Magazine. A supportare il progetto, rendendo possibile la realizzazione del suo sito web, l’impresa di comunicazione Carucci e Chiurazzi (per il concept e design) e Shiftzero (development e digital marketing).

Alla presentazione di domani interverranno Antonio Di Giacomo (giornalista e fotografo, ideatore e curatore del progetto), Lina Calandra (responsabile del Cartolab e presidente dei corsi di laurea in Lettere dell’Università dell’Aquila), Antonello Turchetti (direttore del Perugia Social Photo Fest). “L’intento – spiegano i promotori – ora è quello di proseguire il lavoro documentario al fine di sostenere la ripresa dei territori e non distogliere dunque l’attenzione dalla ricostruzione: in questo senso il Perugia Social Photo Fest in collaborazione con Lo stato delle cose porta avanti la terza parte del progetto #TOGETHERSTRONGER. L’obiettivo dell’incontro è dunque lanciare una nuova open call ai fotografi umbri e italiani perché si possa continuare il lavoro di documentazione fotografica dei luoghi dell’Umbria e del Centro Italia colpiti dal sisma sostenendone così la rinascita necessaria”.

(Foto di Sante Castignani)