È la più grande delle isole dell’Arcipelago Pontino e regala paesaggi incantati, acque paradisiache e tramonti mozzafiato. È la meta preferita di vip in vacanza e amanti dei selfie su fenicotteri e unicorni gonfiabili. È un pezzo di terra che unisce gli aspetti più belli dell’estate e li restituisce in un’aria di perenne festa

di Daniele Pandolfi

A dare il nome all’isola è il porto del XVIII secolo, chiuso dalla neoclassica chiesa della SS. Trinità e dominato dalla torre borbonica. Da lì si snodano pezzi di case dai colori pastello che ricoprono l’area come una trapunta colorata, le stradine piene di negozi e vicoli dal bianco accecante. La bellezza delle acque che circondano l’isola di Ponza permette di scoprire le innumerevoli sfumature di blu e verde. Se si ha la possibilità di fare tutto il giro dell’isola, non c’è una spiaggia che non meriti di essere vista. Dalle Piscine Naturali, formatesi in seguito all’intensa attività vulcanica dell’isola, all’incantevole Chiaia di Luna, da alcuni anni raggiungibile solo in barca. Un’autentica overdose di colori, odori e sapori di mare che ti avvolge e ti fa sentire libero e selvaggio come Leonardo di Caprio in The Beach. Qualcuno l’ha anche ribattezzata “l’isola dell’amore” … facile intuirne il motivo. Ponza è insieme libertà e prigionia. Puoi viverla come più ti piace, sdraiato al sole su uno scoglio o tra i vicoli del paese, nel caos tra i turisti o alla scoperta delle calette più nascoste. Ma può anche tenerti in ostaggio, farti sentire “confinato”, lontano dal resto del mondo. Non è esente da difetti. Nel periodo estivo non è facile trovare stanze o appartamenti disponibili. L’isola viene infatti presa d’assalto ogni anno a partire da giugno fino ad agosto inoltrato, rendendo complicato il soggiorno per chi non ha la possibilità di prenotare con largo anticipo. I più fortunati, poi, dovranno fare i conti con i prezzi elevati delle stanze. Che si tratti di hotel o case vacanze, camere pulite e graziose o spazi piccoli e umidi, bisognerà rispolverare un po’ di spirito di adattamento. A portare alta la bandiera di Ponza ci pensano i suoi fedeli, persone che hanno abbandonato il loro luogo di origine in nome della vita da isolani, gli abitanti che ci sono nati e non l’hanno mai abbandonata, o semplicemente chi ha scorso la sua anima fugace e ne è rimasto stregato, tenendole un posto fisso nel proprio cuore.