la cooperativa il 23 settembre celebrerà i 90 anni di vita con una grande festa di tutto il territorio del Lago
Decenni di storia, di passione, di tradizione, di fatica, di lavoro, di integrazione, di innovazione e di cooperazione: questo e tanto altro rappresenta la Cooperativa dei Pescatori del Trasimeno di San Feliciano, socio autorevole del GAL TRASIMENO ORVIETANO ed autentica istituzione del comparto della pesca professionale nel Lago Trasimeno che il prossimo 23 settembre celebrerà i 90 anni di vita con una grande festa di tutto il territorio del Lago Trasimeno. Frutto dell’integrazione di tre cooperative della pesca (quella di San Felicino, per l’appunto, quella di Sant’Arcangelo e quella di Torricella) realizzata tra la fine degli anni novanta e l’inizio del nuovo millennio, questa comunità che ha attraversato epoche, fasi storiche, cambi di governo oggi, orgogliosa della propria storia e della fedeltà ai valori autentici della cooperazione dei soci costitutori, guarda al futuro insieme alla compagine di 50 lavoratori tra soci pescatori e dipendenti sotto la guida del Presidente e pescatore Aurelio Cocchini e dell’Amministratore Delegato Valter Sembolini che è anche il Vice Presidente del GAL TRASIMENO-ORVIETANO. “E’ proprio vero – esordisce il Presidente Aurelio Cocchini – la nostra è una storia che merita di essere raccontata perché non è solamente la semplice storia di una impresa cooperativa, ma è la storia di un territorio come quello del Lago Trasimeno che tutti i soci che si sono succeduti nel corso degli anni hanno saputo rispettare e valorizzare. Di questo se ne è accorta di recente anche l’editoria laddove una importante casa di produzione ha voluto realizzare un libro sulle storie di vita dei nostri soci pescatori”.
Pensare che solo 5 anni fa tutto questo patrimonio rischiava di andare definitivamente disperso con la conseguente fine della pesca professionale nel Lago Trasimeno dopo oltre duemila anni di storia.
Nel 2012 con una base sociale costituita ormai da soli pensionati e strutture immobiliari e mobiliari fatiscenti è iniziato l’impegno e l’opera di Valter Sembolini che ha apportato alla cooperativa il proprio bagaglio tecnico e di cooperatore, innescando un vorticoso piano di investimenti, ricerca, innovazione di prodotto, ricambio generazionale, valorizzazione promozionale e turistica che non ha precedenti nel mondo delle acque interne a livello nazionale.
“L’Eco di questi risultati – esordisce Valter Sembolini – in effetti ha avuto e sta avendo un clamore nazionale ed internazionale sui principali media: dalla Rai con LINEABLU a Mediaset e Sky, dalla BBC alla TV Russa e a quella Cinese”.
Quanto è stata dura Valter Sembolini?
Tanto, tantissimo! Ma grazie anche al favore del buon Dio che in questi anni non ci ha fatto mai mancare l’acqua nel bacino lacustre e il pescato in abbondanza, al supporto istituzionale dell’Assessore Regionale alla pesca Fernanda Cecchini, tutte le difficoltà sono state superate e i nostri sogni stanno trovando concretezza.
Quale è la maggiore soddisfazione che ha tratto in questi anni?
Potrei dire il fatto di aver riportato la Pesca e la nostra Cooperativa al centro dell’attenzione nazionale, regionale e territoriale con una autorevolezza che ci porta a sedere anche in tavoli di sviluppo determinati per il territorio come il Consiglio direttivo del GAL Trasimeno-Orvietano o anche di aver contribuito a riportare il consumo del pesce del Lago Trasimeno nei ristoranti più “in” del centro storico di Perugia dove questa tradizione era scomparsa da decenni ma quello che più mi riempie il cuore è il vedere tanti giovani che si sono avvicinati alla pesca professionale ed oggi traggono un reddito da questo lavoro unitamente ai dipendenti in gran parte donne e parimenti giovani. In anni di crisi globale devastante, la Cooperativa dei Pescatori ha saputo creare reddito ed occupazione come nessun’altra impresa nell’area del Trasimeno”.
Tutti i vostri progetti di innovazione sono legati a doppio filo alla valorizzazione del territorio ed alla filiera corta?
Certamente si: noi siamo quelli che ci siamo inventati la “Pescaturimo” nel Lago Trasimeno, gli “Aperipesca” a base di bocconcini di pesce di lago fritti nella nostra friggitoria ed abbinati all’olio ed ai vini dei Colli del Trasimeno senza disdegnare la collaborazione con i principali ristoranti del Lago e non solo, le Sagre che serviamo nella quasi totalità e le Istituzioni Comunali lacustri e del Perugino che grazie alla nostra azione divulgativa hanno inserito nei menù delle mense i nostri prodotti a filiera corta. Molta attenzione l’abbiamo dedicata anche ai percorsi di educazione alimentare rivolti alle nuove generazioni negli Istituti scolastici ed abbiamo concepito tutti i processi innovativi di prodotto cercando di chiudere interamente la filiera. Grazie anche progetti posti in essere in collaborazione con l’Università di Perugia oggi tutti i prodotti che vengono commercializzati dalla cooperativa solo lavorati, sfilettati, trasformati ed ora anche cucinati direttamente dal nostro laboratorio o da partner selezionati.
E’ una novità di quest’anno la commercializzazione del “Patinca”, un paté di Tinca affumicata spalmabile che al solo lancio commerciale ha fatto registrare il sold out di acquisti e prenotazioni
Sembolini, su quali sfide intendete misuravi nei prossimi anni?
Tante sono le idee che vogliamo realizzare ma su due intendo soffermare la mia attenzione sempre nella logica della filiera corta e dello sviluppo della pesca nel Lago Trasimeno: in primis la realizzazione della “Locanda del Pescatore” attraverso la ristrutturazione dei locali di proprietà della cooperativa situati a Sant’Arcangelo nella quale potrà essere consumato in riva al lago il nostro pescato e che costituirebbe la prima struttura ristorativa gestita direttamente da una cooperativa della pesca nelle acque interne. Quindi la valorizzazione delle strutture del Centro Ittiogenico di proprietà prima della Provincia ed ora della Regione con il quale collaboriamo attivamente per le immissioni in una chiave strategica per garantire le giuste semine, il mantenimento delle biodiversità e la crescita della pesca professionale attraendo nuovi giovani pescatori”. Insomma, tante cose fatte, tante sfide vinte e tante ancora da affrontare e vincere, con la forze ed i valori della cooperazione che da 90 anni ispirano l’agire di questa Istituzione!