Siamo soliti pensare alle cittadine di origine medievale come piccoli borghi, gioiellini immacolati che evocano una storia lontana. Pensare a Viterbo, però, significa avere a che fare con un vero e proprio baluardo della cosiddetta “età di mezzo”, un luogo di antica origine etrusca e di grandi tradizioni storiche, che conserva un assetto monumentale tra i più importanti del Lazio

di Elisabetta De Falco

A dare il benvenuto ai visitatori ci pensa il Gigante di Valle Faul, un’opera incastonata in una sorta di museo a cielo aperto, realizzata negli anni Ottanta dallo scultore americano Seward Johnson. La scultura “ciclopica”, intitolata “Awakening”, mostra appunto il risveglio di una figura gigantesca che sembra emergere dal sottosuolo. Una sorpresa appena fuori il centro storico di Viterbo che anticipa già la “grandezza” della sua reputazione. Cinta da alte mura merlate e imponenti torri, l’antica Viterbium può vantare il più vasto centro storico medievale del Vecchio Continente. La sua importanza storica è impressa in ogni angolo delle tipiche costruzioni in peperino. Da sempre conosciuta come la Città dei Papi, nel XIII secolo Viterbo ha rivestito il ruolo di dimora pontificia. Per circa 24 anni, infatti, il Palazzo Papale ospitò oltre 40 pontefici e la loro corte, a partire da Alessandro IV che intorno al 1257 si allontanò dalla Capitale per fuggire dall’ostile clima di persecuzioni e sommosse. Il perfetto mantenimento del Palazzo papale stimola l’immaginazione dei visitatori più curiosi che possono ammirare la loggia del “Vaticano” viterbese, dalla quale il pontefice di turno dispensava benedizioni.  Vero cuore pulsante di Viterbo è il quartiere medievale San Pellegrino, solo apparentemente sopito. Qui, se siete fortunati, vi potrà capitare di imbattervi in un arzillo signore, un abitante del quartiere al quale sta così a cuore il passato della sua dimora che intrattiene i passanti raccontando loro tutti i segreti che si nascondono nel succedersi di volte oscure e depresse, di torri che guardano al cielo e di casette corrose dai secoli, sulle cui pareti si apre ancora qualche finestra sotto un arco romanico.