di Sara Goretti

Le opere del grande maestro sui manifesti dell’edizione 2015 di UJ al via dal 10 al 19 luglio

Colori e musica si incontrano a Perugia in occasione di Umbria Jazz 2015. L’arte pittorica si lega così a quella musicale grazie all’estro del grande maestro Alberto Burri con le sue opere che diventano manifesto ufficiale di UJ 2015, in programma dal 10 al 19 luglio. Un bellissimo omaggio all’artista proprio nell’anno del centenario della sua nascita, a lui sono stati dedicati tre manifesti tratti dalle opere che fanno parte del ciclo Sestante. Un’idea suggestiva quella di creare una connessione tra diverse forme di arte in un elemento statico come un manifesto. La bellezza è nella necessità di riconoscenza della musica verso l’opera di un artista che ha precorso e segnato le linee di fondo dell’arte della seconda metà del ‘900, con una visione di rivoluzione della tradizione e di ricerca di senso attraverso l’uso di materiali e frammenti del vissuto reale quotidiano, diventando un punto di riferimento per l’opera di molti artisti di tutto il mondo. Burri inizia a dipingere in America dove era stato portato prigioniero di guerra come ufficiale medico, tornato in Italia si stabilisce a Roma dedicandosi totalmente alla pittura. Senza avere alcun maestro cui far riferimento, Burri si esprime creando soprattutto attraverso sperimentazioni ardite. La sua opera “SZ1”, del 1949, viene considerata una reale anticipazione di molte produzioni americane tra gli anni Cinquanta e Sessanta: da Rauschenberg a Jasper Johns, fino a tutto il New Dada e persino della Pop Art. Burri “li mette tutti in un sacco” di juta, i “Sacchi” diventano le prime opere di rilievo presenti nelle personali di Burri; con le “Plastiche” diverranno, alla fine degli anni ’60, le prime vere e proprie retrospettive storiche in varie città europee, da Rotterdam a Parigi. L’arte di Burri si sviluppa nel tempo attraverso una evidente e progressiva rarefazione dei mezzi tecnici e formali. La dimensione diventa elemento stesso di notevole importanza, dai “Cretti”, ai “Cellotex”, la monumentalità dell’opera d’arte assume visioni complesse sino alla realizzazione di veri e propri sistemi organici a struttura “polifonica”. Nel 1978 Alberto Burri istituisce in Umbria, a Città di Castello, la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri che prende il nome dal monumentale palazzo che la ospita, le cui caratteristiche richiamano la sobria architettura rinascimentale fiorentina. Nel 1989 la Fondazione Palazzo Albizzini, per volontà dell’artista, acquisisce gli Ex Seccatoi del Tabacco. Entrambe le strutture, una nel centro della città, l’altra nella periferia, rappresentano architetture irripetibili, di insolita grandezza: gli “Ex Seccatoi”, completamente dipinti di nero all’esterno, sono stati trasformati in un’imponente “scultura”, sede ideale per i grandi cicli pittorici e per le sculture in ferro esposte nello spazio antistante il complesso architettonico. Il 2015 rappresenta sia i 100 anni dalla nascita che i 20 anni dalla sua morte avvenuta a Nizza il 13 Febbraio 1995. In quest’anno del centenario molteplici sono le iniziative in memoria di uno dei più significativi interpreti dell’arte contemporanea. L’appuntamento più importante sarà al Guggenheim Museum di New York dove ad Ottobre 2015 aprirà una straordinaria antologica retrospettiva a cura di Emily Braun. Vari gli appuntamenti nel territorio umbro – “Burri e Piero della Francesca”, “Burri e Luca Signorelli”, e molti i convegni aventi come tema lo stato dell’arte contemporanea e il contributo del Maestro di Città di Castello. Oltre a Burri e alarte pittorica contemporanea, l’Umbria vanta un altro primato che fa riferimento ad un’altra forma di arte, la presenza di uno dei più importanti festival di musica jazz al mondo: Umbria Jazz. Dai primi anni ’70 UJ ridefinisce costantemente il profilo della musica jazz e contemporanea, ospitando artisti principalmente di formazione jazz ma anche sperimentando incontri e contaminazioni sorprendenti. Quella del 2015 sarà la 43esima edizione. La prima, quella del 1973 presentava una sconosciuta Dee Dee Bridgewater e gli Weather Report di Wayne Shorter, quella odierna ospiterà sul palco dell’Arena S. Giuliana Tony Bennett & Lady Gaga ma anche Chick Corea&Herbie Hancock, Paolo Conte, Stefano Bollani, uno dei migliori pianisti jazz contemporanei che è Brad Mehldau con il suo trio e moltissimi altri artisti di qualità eccelsa.