L’intensità dei rapporti umani del dramma del Re Lear nella messinscena di Giancarlo Marinelli. Sul palco della Rocca Flea, un viaggio tra follia e saggezza del teatro shakespeariano. L’intervista a Claudia Campagnola che interpreta Fool.

di Francesca Cecchini

L’amore di un padre che per le sue figlie si spoglia del suo enorme potere al centro di Re Lear, dramma seicentesco di William Shakespeare sarà in scena giovedì 18 agosto alla Rocca Flea di Gualdo Tadino diretto da Giancarlo Marinelli. Una scelta del luogo umbra legata, forse, alle origini gualdesi del costumista dello spettacolo, Daniele Gelsi. Undici gli attori che si muovono intorno al re, interpretato da Giuseppe Pambieri. Uno dei ruoli fondamentali, in tema di verità, è Fool, il buffone che ha il volto di un’attrice molto apprezzata dal pubblico umbro, Claudia Campagnola. Proprio a lei chiediamo di spiegarci come Marinelli rielabora l’opera originale…

“La drammaturgia è di Giancarlo Marineli che è anche il regista dello spettacolo. È un regista molto intuitivo che fa un grandissimo lavoro sugli attori. La cosa che più mi ha colpito è il suo adattamento del Re Lear. È riuscito a rendere questo dramma una commedia rappresentabile e comprensibile ai giorni d’oggi anche per un pubblico moderno, forse più abituato a tempi più brevi. Questo spettacolo riesce a stare in scena per due ore e mezza che per un Re Lear, credimi, è un grande traguardo. Lo stupore del pubblico che ho visto durante le varie tappe della tournée lascia ben intendere la tempistica perfetta, risultato del grande lavoro sul ritmo di Marinelli, e la conseguente godibilità dello spettacolo. I punti fondamentali sono tutti in scena e ciò su cui si sofferma il regista è il legame che sussiste tra i vari personaggi. È un vero e proprio “testo di relazioni”. Un’operazione moderna difficile da attuare su un testo di Shakespeare in cui è riuscito in pieno”.

Lei interpreta il ruolo del “buffone”…

Si, interpreto Fool, il “buffone”, a cui il regista ha voluto dare una lettura in stile Pierrot. Un Pierrot clownesco che racconta le verità, l’innocenza ma che è anche la coscienza di Lear ovviamente.

Un ruolo di spessore. È l’unico personaggio che osa parlare al re come meglio crede…

Questo personaggio è una chiave di rilievo che, secondo me, Marinelli ha saputo rappresentare totalmente. È l’unico personaggio che si può permettere di dire la verità, l’unico che va oltre il compromesso della relazione e che, nella sua follia e posizione, può parlare anche di verità molto scomode.

Guardando le fotografie di scena (abiti e scenografia) noto degli elementi anacronistici. Lo spettacolo è fuori tempo rispetto all’opera originale?

Dal punto di vista temporale lo spettacolo è collocato esattamente al suo posto, come nell’opera shakespeariana. Ci sono però degli elementi anacronistici. La scenografia è semplicissima e minimalista. Recitiamo su una pedana alta 50 cm e nell’insieme appare un quadro geometrico con molte linee, diagonali e verticalizzazioni. In alcuni momenti anche la gestualità ha un “tocco giapponese” . Tra l’altro, Pambieri all’inizio apre la scena indossando un abito che ricorda molto un kimono. I costumi di Gelsi sono dei costumi “modaioli” e, per certi versi, rispecchiano la personalità dei personaggi.

Com’è recitare con un grande attore come Pambieri?

Ho l’onore di recitare tutte le mie scene con Pambieri. È un’emozione unica e un’esperienza incredibile. E’ un grandissimo professionista e una persona di una sensibilità unica. Mi ha insegnato molto.

Tra gli attori in scena c’è Mauro Racanati che vedremo al Todi Festival nell’anteprima nazionale di Combustibili

Si, Mauro Racanati interpreta Edgar e, infatti, oltre il lavoro del Re Lear ci lega il fatto di aver lavorato insieme con Samuele Chiovoloni di Teatro di Sacco. Chissà che in un prossimo futuro io non torni presto a recitare in Umbria… Non ti voglio anticipare nulla – ci dice sorridendo – ma ti posso dire che ci sono dei progetti…

Sempre in movimento, Claudia Campagnola è in scena questi giorni anche con altri spettacoli…

Si, sono molto attiva questo periodo. Abbiamo terminato questi giorni la tournée estiva di “30 senza lode” con Marco Falaguasta, Marco Fiorini e Sara Sartini. A breve sarò in scena con uno spettacolo con cui io e Marco Morandi abbiamo debuttato da poco in Sabaudia, “Stasera siamo qui,” tra musica e narrazione. Poi, il 28 agosto, sarò al Resort Bruca di Scalea, un luogo che, dopo esser “soffocato dalla mafia”, sta cercando di ricrearsi una nuova identità con una stagione teatrale. Sono molti gli attori che stanno sostenendo la rivitalizzazione e la valorizzazione del resort. Io porterò un monologo, “Flora e li mariti sua”, riadattamento di Jorge Amado, scritto da Toni Fornari con la regia di Norma Martelli.

Fotografie di Massimo Ferrari