Si narra che furono i Giganti, fratello del Dio Saturno e figli del Cielo, a fortificare i paesi del basso Lazio con mura che si ergevano fino alle nuvole: uno di questi luoghi è Ferentino, in Ciociaria.

di Daniele Pandolfi

Di Ferentino si hanno cenni storici sin dal IV secolo a.C. e, insieme ad Anagni, Alatri e Veroli faceva parte della Lega Ernica, dai monti che ancora oggi circondano questi paesi, appunto, gli Ernici. Il paesino è ricca di notevoli reperti archeologici, ma ciò che più spicca sono le imponenti Mura “Ciclopiche”, mantenute pressoché intatte. Posta poi in un angolo del paese è la Chiesa di Santa Maria Maggiore, eccezionale opera nella quale si scoprono enigmatici simboli che celano arcani segreti. Eretta in stile gotico-cistercense, la struttura si presenta austera ed elegante negli interni. Arricchita da tre rosoni, nella facciata si possono osservare numerosi ornamenti dall’aspetto alquanto insolito. Come numerose altre città del basso Lazio, presenta resti di mura megalitiche. Baluardi difensivi realizzati con giganteschi blocchi di pietra, incastrati tra di loro senza ausilio di collanti. Da sempre, il mistero sulle tecniche impiegate nella costruzione di cinte murarie di tali dimensioni, ha alimentato nell’immaginario collettivo la nascita di miti. Secondo un’antica tradizione, già leggenda ai tempi dei romani, tali fortificazioni potevano essere state erette solo da creature altrettanto imponenti, i Ciclopi, e per questo motivo vennero denominate “ciclopiche”.

Tra le varie porte che si aprono lungo le maestose mura di Ferentino abbiamo la Porta Sanguinaria. Questa trae il suo macabro nome da una leggenda oscura che vede i ferentinesi massacrare soldati romani venuti a conquistarla. Una cittadina da visitare, della quale poter leggere la storia passeggiando per le sue enigmatiche vie.