La triplice cinta druidica, i tre quadrati concentrici uniti da quattro segmenti perpendicolari, deve la sua origine alla tradizione pagana ma successivamente è stata fatta propria da diversi culti religiosi. Particolare significato lo assunse poi con i Templari, che erano soliti incidere questi segni probabilmente per contrassegnare i luoghi di sacralità tellurica. A spasso per l’Agro Pontino è possibile trovarne più di qualcuno, tanto che ci si potrebbe perdere a cercare di contarli tutti. Tra i diversi borghi, Priverno è uno dei più ricchi della presenza di queste testimonianze
di Elisabetta De Falco
Se chiudiamo gli occhi non dovrebbe essere difficile immergersi, anche solo per un attimo, in una di quelle giornate passate a casa in famiglia, magari dopo il pranzo di Natale o in uno di quei noiosi pomeriggi di pioggia. Almeno una volta nella vita sarà capitato a tutti di giocare a scacchi, con ardito impegno o facendo finta di muovere consapevolmente le pedine o, chissà, anche solo guardare un fratello o una sorella che provano a sfidare lo zio imbattibile al gioco. E quante volte, forse anche inconsapevolmente, abbiamo avuto sotto gli occhi l’immagine retrostante la scacchiera, quella che corrisponde al gioco del Mulino, che in realtà prende diversi nomi in varie parti d’Italia. E se vi dicessi che quell’immagine rappresenta un antichissimo simbolo carico di mistero?
La triplice cinta druidica, i tre quadrati concentrici uniti da quattro segmenti perpendicolari, deve la sua origine alla tradizione pagana ma successivamente è stata fatta propria da diversi culti religiosi. Particolare significato lo assunse poi con i Templari, che erano soliti incidere questi segni probabilmente per contrassegnare i luoghi di sacralità tellurica. A spasso per l’Agro Pontino è possibile trovarne più di qualcuno, tanto che ci si potrebbe perdere a cercare di contarli tutti. Tra i diversi borghi, Priverno è uno dei più ricchi della presenza di queste testimonianze. Raggiungendo la Chiesa di San Giovanni Evangelista è infatti possibile guardare con i propri occhi una triplice cinta druidica sui resti del pulpito romanico, e un’altra sulla parte posteriore di un muretto, dietro il monumento della Crocetta. Simboli misteriosi a parte, l’antica Privernum affascina i visitatori e non solo, soprattutto per l’impianto marcatamente medievale del centro storico. Nella centrale piazza Giovanni XXIII spicca la Cattedrale dell’Annunziata, preceduta da un’ampia scalinata e da un portico che richiama il secolo oscuro. Altri gioielli sono dislocati lungo i vicoli del borgo e sono tutti da scoprire, magari come tappa di un itinerario che mira proprio alla ricerca dei simboli degli antichi popoli che lo hanno animato.