di Marco Morello
Tutte le domeniche, a Buenos Aires, una trasmissione radiofonica racconta in Argentina storie ed eventi dell’Umbria e dell’Italia
Buenos Aires, capitale e maggiore città dell’Argentina, è popolata da quasi 3 milioni di abitanti che arrivano a 13 considerando l’intera area metropolitana. Ogni domenica, a ora di pranzo, una radio cittadina trasmette “L’Ombelico del Mondo”. Sintonizzarsi sulla ricetta della Torta di Pasqua o sul resoconto di un tour nel territorio di Montefalco, a Buenos Aires, non è così strano. Tra le iniziative promosse e sostenute dal Centro Umbro di Buenos Aires, infatti, quella del programma radiofonico è l’attività di maggiore successo locale.
In onda per la prima volta domenica 12 marzo 2005, la trasmissione è stata pensata e realizzata da un gruppo di giovani appartenenti al Centro Umbro di Buenos Aires, associazione nata nel 1984 per iniziativa di un gruppo di emigrati umbri e dei loro discendenti. La prima puntata del 2014, quella di domenica 2 marzo, è stata la numero 350 e ha aperto ufficialmente il decimo anno di dirette radiofoniche.
Intervistiamo a distanza Marcelo Lucarini, regista e produttore della trasmissione, figlio di emigranti umbri. Marcelo, laureato in legge, fa tutt’altro lavoro: è professore in scuole medie e superiori ed è autore di libri scolastici nel settore delle scienze sociali ma da più di venti anni si occupa anche di radio.
Di che cosa si parla nelle puntate de “L’Ombelico del Mondo”? Esiste una scaletta tipica della trasmissione?
“Le radici italiane, assai profonde in Argentina, mantengono l’interesse per le novità e le manifestazioni della vita e la società italiana di oggi.I contenuti del programma sono di carattere generale: cultura, società e attualità, con uno sguardo dinamico e aggiornato sull’Italia. L’Ombelico del Mondo propone diverse rubriche sulla cultura italiana nel senso più ampio. Allo stesso tempo, essendo una proposta della collettività umbra di Buenos Aires, le sue tematiche avvicinano il pubblico alla conoscenza del territorio umbro, alle sue iniziative e allo stile di vita della nostra terra d’origine.La diffusione di manifestazioni sociali e artistiche della cultura italiana in generale e umbra in particolare hanno trasformato L’Ombelico del Mondo in un punto di riferimento della collettività italiana a Buenos Aires. Progetti istituzionali, imprenditoriali e di cooperazione hanno uno spazio importante nel nostro programma. Ad esempio la trasmissione promuove la conoscenza di talentuosi artisti italiani che, non avendo l’adeguata diffusione in Argentina, trovano nella trasmissione una importante via di contatto con il pubblico locale.” L’italiano di Marcelo è molto buono. Le sue origini familiari e il lavoro che svolge nel Centro Umbro di Buenos Aires lo tengono allenato a un costante e fresco uso della lingua delle sue origini. Parlando della radio, poi, l’entusiasmo lo trascina. “Per quanto riguarda la scaletta,” continua a raccontare con il suo accento spagnolo in un perfetto italiano, “in questi 10 anni il programma ha costruito una serie di appuntamenti ricorrenti che creano un forte legame con il pubblico. Per fare alcuni esempi, la rubrica “il Settimanale” riassume le notizie della settimana provenienti dall’Italia mentre “Binario Due” è uno spazio dedicato al turismo, un viaggio immaginario per le città dell’Umbria. Nel corso del “Pentagramma” si parla di musica e di musicisti italiani e “Cinema Paradiso” racconta il cinema italiano di oggi e di sempre. Una delle rubriche più amate è “Il Baule”, dove gli emigranti dall’Umbria e dall’Italia raccontano in prima persona le loro vicende di vita, desideri, aspettative e nuove prospettive dopo l’arrivo in Argentina.”
La trasmissione va in onda su una radio cittadina? Dove viene ascoltata? E chi sono gli ascoltatori?
“Abbiamo cominciato le nostre trasmissioni su Radio Amplitud di Buenos Aires. Dal 2010 L’Ombelico del Mondo va in onda su Radio Belgrano (frequenza AM 650) una radio della città di Buenos Aires, che si può ascoltare nell’intera area metropolitana e anche nel resto della provincia. In pratica possiamo raggiungere quasi un terzo della popolazione della nazione. Con questo programma radiofonico vogliamo avvicinare il pubblico alla nostra regione, l’Umbria. Vogliamo che ne conoscano le storie, i personaggi, il suo passato e il suo presente, cioè la sua cultura. Con uno sguardo diverso che recupera la tradizione senza negare la realtà odierna. Un racconto che si nutre delle radici ma che non si dimentica dei frutti. L´Ombelico del Mondo è per tutti gli italiani in Argentina e per tutti gli amanti della cultura italiana argentini. È uno spazio che parla per e alle nuove generazioni, a noi che siamo italiani ma anche argentini.” Sono curioso di sapere se c’è interazione con il pubblico, se ci sono telefonate, se la trasmissione stimola un interesse attivo e Marcelo mi racconta che nel corso delle trasmissioni ricevono sempre una cinquantina di telefonate e che arrivano anche a cento chiamate nel corso delle trasmissioni più interessanti. L’interazione continua anche sulla pagina di Facebook, dove vengono anche pubblicati i podcast del programma.
Ma perché avete scelto questo nome per la trasmissione?
Marcelo fa una breve risata dalla quale capisco che, dall’Argentina, lui è certamente più umbro di me. “L’Ombelico del Mondo per milioni di italiani emigrati è l’Italia e per quelli di origine umbra è la bellissima, verde Umbria. La tradizione popolare vuole che nel centro di Foligno si trovi il centro del mondo. Foligno è una città situata nel centro dell’Umbria, regione che si trova al centro dell’Italia… Ecco il perché de L’Ombelico del Mondo.”
Quali sono i momenti più importanti di questi dieci anni di lavoro?
“In 350 puntate abbiamo avuto l’opportunità di intervistare davvero tantissime persone. Grazie allo stretto rapporto tra il Centro Umbro di Buenos Aires e le istituzioni dell’Umbria abbiamo potuto incontrare (di persona o al telefono) diverse autorità regionali come i presidenti del Consiglio Regionale dell´Emigrazione, la Direttrice del Museo Regionale dell´Emigrazione Catia Monacelli, Il Direttore dell’ISUC e tanti altri. Anche personaggi importanti del panorama musicale italiano come Stefano Bollani o il Presidente della Fondazione Umbria Jazz sono passati dai nostri microfoni. Nel 2013 abbiamo intervistato, tra gli altri, il Sindaco di Assisi pochi giorni prima della visita di Papa Francesco alla città. Ma un incontro, più di altri, ci ha acceso il cuore. Un personaggio che per noi è mitico: nel 2013 Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, ha tenuto un concerto a Buenos Aires. In quell’occasione abbiamo potuto incontrare e intervistare l’autore della canzone L’Ombelico del Mondo, che è anche la sigla del nostro programma. Lorenzo ha posato per una foto con noi e la nostra maglietta. Una bella emozione.”
I vostri legami con l’Umbria si esprimono tutti con interviste e servizi di approfondimento?
“Il nostro rapporto con l’Umbria parte innanzitutto con il fatto di essere tutti associati al Centro Umbro di Buenos Aires. Io, i due conduttori (Sergio Lucarini e Claudia Rossi) e l’assistente Ricardo Perelindo facciamo parte del Centro Umbro e lavoriamo per la trasmissione come volontari. Il Centro Umbro organizza in Argentina eventi, incontri, manifestazioni legate all’Umbria, ai sui prodotti, ai suoi personaggi. Ogni anno, il 15 maggio, viene celebrato Il Giorno dell’Umbria, data scelta in omaggio alla Festa dei Ceri di Gubbio. Il Centro Umbro inoltre è promotore di altre attività di relazione dei cittadini umbro-argentini con l’Umbria. Per esempio ogni due anni i giovani di origine umbra che vivono in Argentina hanno la possibilità di ottenere una borsa di studio per imparare la lingua italiana all’Università degli Studi di Perugia. E ogni tre anni, le persone anziane di origine umbra che non hanno avuto la possibilità di tornare a visitare la loro regione possono ottenere un soggiorno di una settimana, sovvenzionato dal Consiglio Regionale della Emigrazione. La nostra trasmissione segue e racconta questi avvenimenti e queste iniziative, alimentando un legame molto forte con la nostra terra di origine.”