Siamo in piena Tuscia, in una delle aree più importanti dal punto di vista storico e turistico. Situata a 227 metri di altitudine, Nepi custodisce un grande patrimonio artistico ed architettonico, ma è meglio conosciuta per le sue acque minerali (il termine Nepi deriva proprio dalla parola etrusca Nepa, che significa“acqua”) e l’affascinante paesaggio circostante.

Di Elisabetta De Falco

La Rocca di Nepi è senza dubbio uno dei monumenti più caratteristici del borgo falisco. La visita vale la pena soprattutto per godere del panorama dalla sua cima: lo sguardo sull’orizzonte che si estende su tutto l’Agro Falisco è davvero mozzafiato. Il castello si erige a ridosso delle antiche mura e insieme ad esso è stata costruita un’altra torre rotonda che serviva a difendere la Rocca durante il Medioevo. Le meraviglie architettoniche di Nepi si ampliano con la Rocca dei Borgia circondata da possenti mura, attraversata dall’antica via Amerina. Il castello ospitò personaggi di rilevo dell’epoca come Lucrezia Borgia e i papi Alessandro VI e Paolo III. Ma è durante il dominio della famiglia Farnese che Nepi vive il suo momento di massimo splendore. A questa famiglia si devono infatti straordinarie opere architettoniche: il Palazzo Comunale, le fortificazioni, la Cripta di S. Tolomeo. Verso la metà del Cinquecento l’importanza di Nepi comincia a diminuire con la partenza del Duca Pierluigi Farnese per il Ducato di Parma e Piacenza. A quel punto il territorio torna proprietà della Santa Sede fino alla costituzione del Regno d’Italia. 

Il paesaggio di Nepi ha attirato non solo personalità storiche importanti ma anche artistiche. Tra tutti gli artisti che hanno soggiornato in città, un’illustre presenza degna di nota è stata quella di William Turner. Il pittore inglese visitò il posto nella prima parte dell’Ottocento, durante il suo viaggio in Italia. È proprio qui che uno dei più significativi paesaggisti del Romanticismo si è lasciato ispirare per alcuni lavori di grande bellezza e sensibilità. A Nepi Turner disegnò alcuni schizzi di studio sul suo taccuino. Di suo interesse soprattutto la profonda gola sotto l’abitato, il cui sfondo è costituito dal Monte Soratte. Gli schizzi ritraggono anche l’Acquedotto, la torre civica del Palazzo Comunale e la Rocca dei Borgia. Sarebbe bello poterne godere proprio nel luogo in cui sono stati originati, ma purtroppo oggi questi preziosi fogli sono conservati nella Tate Gallery di Londra.