Terza isola per grandezza dell’arcipelago ponziano, insieme alle sue sorelle Ponza e Ventotene, Palmarola è una delle più belle terre emerse dal mare.
di Elisabetta De Falco
Questo paradiso di colori e trasparenze si trova a circa 5 miglia da Ponza. La meraviglia di questa “forcina” di terra, così come viene chiamata da molti per via della sua forma, sta tutta nell’essere perlopiù disabitata e selvaggia, costituita da calette e piccole spiagge incontaminate dove la natura si esprime senza freni.
L’isola che un tempo si chiamava Palmaria, prende il nome dalla palma nana, unica palma originaria dell’Europa che cresce selvatica sulla sua superficie. Si popola solo nel periodo estivo, quando viene presa d’assalto dai numeri turisti che la scelgono come meta per le vacanze. Le sole costruzioni presenti si trovano nell’unico approdo a Cala del Porto. Qui si incontra un ristorante e la casa delle sorelle Fendi.
Palmarola è un’isola che va scoperta soprattutto via mare e, per chi ne ha la possibilità, vale davvero la pena tuffarsi nei suoi ricchi fondali che ospitano una grande varietà di pesci, oltre al relitto di una nave da guerra risalente alla Seconda Guerra Mondiale.Navigando attorno alle sue acque è possibile scoprire uno spettacolare insieme di grotte e faraglioni. Su tutti, spicca “La Cattedrale”, parete rocciosa definita così proprio per il suo aspetto che ricorda le architetture delle cattedrali gotiche.
Oltre ad essere oggetto del desiderio di tutti gli amanti del mare e della natura selvaggia, Palmarola è anche luogo di ritiro per gli stessi ponzesi che si rifugiano nelle case grotta, tipiche abitazioni scavate nella roccia dell’isola. A detta loro, l’acqua di Ponza è sì bella, ma quella di Palmarola è semplicemente paradisiaca, al confine con la realtà. L’abitudine di rifugiarsi nelle case-grotte, però, è molto antica ed affonda le sue radici nella necessità di sfuggire ai pirati, durante il XVIII secolo. Perfettamente visibile, dopo il faraglione di San Silverio, l’ossidiana attira da sempre l’attenzione dei visitatori, addirittura da quando l’uomo primitivo che approdò sulla costa tirrenica comprese l’utilità del vetro puro ricavabile da questa roccia, allo stato naturale e lucidissimo. Se Palmarola sedusse con la sua bellezza anche i cavernicoli migliaia di anni prima di Cristo, non vi resta che credermi quando vi dico che basta un solo sguardo, per rimanerne folgorati.