di Ramona Premoto

I gioielli alle fragranze aromatiche nate dalla creatività di Marine Arena

Mescolare la vanixglia con cannella e zenzero, poi aggiungere una spolverata di noce moscata. Amalgamare bene il tutto, infornare, et voilà il gioiello è fatto. I monili aromatici realizzati da ‘Abbracci di Spezie’ di Marine Arena hanno tutta la fragranza di una deliziosa torta. O ricordano i profumi di una giornata trascorsa in aperta campagna. Mamma francese e papà perugino, la vita di Marine è cambiata quando l’idea di ‘intrappolare’ la fragranza e il colore delle spezie all’interno di collane e orecchini è diventata il suo chiodo fisso. “I gioielli mi hanno sempre appassionata tanto, ma non ho mai fatto, anche se mi sarebbe piaciuto, la scuola da orefice. Appena uscita dall’Accademia delle Belle Arti ho trovato subito impiego come grafica pubblicitaria. Ma lavorare davanti a un pc, se la tua anima è creativa, è un grosso sacrificio. Desideravo una svolta”. E il cambiamento non si fa attendere. Comincia tutto con l’acquisto di un etto di curcuma, zenzero, vaniglia e cannella. “Ho pensato e ripensato per mesi come poter utilizzare le spezie, che tanto amo, in maniera differente dall’uso culinario o erboristico. Volevo sottolinearne la bellezza oltre che il profumo. E alla fine ho sviluppato questa idea, sperimentando varie soluzioni”. Così Marine Arena si inventa “Abbracci di Spezie”, gioielli in ceramica dalle combinazioni aromatiche e stilistiche davvero sorprendenti. Veri e propri collier dove l’armonico assemblaggio delle fragranze e l’alternarsi di colori chiari con quelli più accesi dà vita a gioielli dal carattere particolare e deciso.

Si va dalle tonalità calde e avvolgenti di vaniglia e cannella, al rosso deciso di paprika e peperoncino, fino alle combinazioni più strane come wasabi e giada o zafferrano, curry e foglia d’oro. Così il sogno di Marine Arena si realizza mescolando molta passione, una buona dose di pazienza ed un pizzico di pepe. “Prima di giungere all’impasto giusto ho testato vari materiali, a volte toccando picchi di grossa delusione. Le spezie infatti non sono tutte uguali. Il curry e la vaniglia per esempio hanno un profumo deciso, mentre altre come lo zenzero, se mescolati e cotti con una base non adatta, perdono la fragranza. Il primo esperimento è stata la resina sintetica, ma non ha funzionato. Dopo vari tentativi sono giunta alla ceramica che è in grado di custodire e rilasciare gradatamente il profumo a contatto con la pelle”. Non solo cannella e vaniglia nei gioielli di ‘Abbracci di Spezie’, ma anche erbe aromatiche come timo, rosmarino, salvia. Tutti odori che richiamano la campagna umbra. La prima perlina realizzata da Marine è stata al peperoncino anche se lei adora la noce moscata: “Sa di legno, e mi ricorda la Normandia, i miei bisnonni e i profumi della loro casa”. E di ricordi e immagini non si parla certo a caso. Indossare un monile profumato non suscita solo sensazioni gradevoli ma può richiamare alla mente anche emozioni dimenticate: “Una persona non sceglie mai il suo gioiello senza un motivo – spiega Marine -. Profumi e ricordi si rincorrono spesso nelle mie collane e chi decide di comprarle lo fa perché l’odore gli ricorda qualcosa”. E accando a fragranze, colori e ricordi c’è anche asimmetria. Da grafica pubblicitaria, moglie di un ingegnere, Marine rompe gli schemi e sceglie di ‘litigare’ con l’ordine. Le sue perline, dalle dimensioni cangianti, vengono impilate senza seguire un disegno preciso: “La simmetria fa parte della nostra natura di uomini e l’idea di violarla, ogni tanto, mi rilassa molto. Le mie ‘gemme’ sembrano sassi, pietre raccolte su una spiaggia o in un bosco, e le macchie di colore che le contraddistinguono mi ricordano le ombre degli alberi in un giardino. C’è tanta poesia dietro a tutto questo lavoro, e ne vado fiera”. La prima collana Marine l’ha mostrata al suo papà che non ha esitato a spronarla nel continuare. Poi sono arrivate a pioggia mostre, fiere e tanto consenso. In cantiere c’è già una collana con i sapori dell’Umbria: alloro, violetta, rosa, salvia e rosmarino. Poi a settembre una mostra nella Rocca Paolina e a breve una partnership importante con i grandi maestri profumieri. Oggi Marine ripensa al suo passato, di strada ne ha percorsa e tanta ce n’è ancora da fare, ma con un pizzico di soddisfazione sa di aver assecondato il suo bisogno di creatività: “Da piccola adoravo disegnare. Ricordo che alle scuole superiori scarabocchiavo sui banchi, la bidella non li ripuliva mai, diceva che le piaceva molto il mio stile. Da grande poi ho conosciuto la passione per la cucina. E se ci ripenso quel che faccio oggi è un po’ come cucinare. Doso tutto e mi sbizzarrisco, azzardando accostamenti che dietro ai fornelli non farei mai. Mi sono chiesta: perchè oggi va tanto di moda la cucina? Perché la gente vuole essere felice! Ecco, ‘Abbracci di Spezie’ è il mio atto di generosità, un regalo che ho fatto prima di tutto a me stessa e poi a chi ha deciso di indossare i miei gioielli”.