Il laboratorio tifernate, fondato nel 1908 dalla baronessa Alice Hallgarten, è l’unico nel quale vengono prodotti artigianalmente manufatti utilizzando disegni originali di epoca medioevale e rinascimentale

di Barbara Maccari

A Città di Castello lo stridore delle carrucole di legno ed i colpi secchi cadenzati del pettine dei telai scandiscono ancora il tempo di un lavoro difficile e impegnativo eseguito da donne assidue e tenaci che garantiscono la realizzazione di tele rare e preziose. Dai tessuti un po’ ruvidi e grossolani dei primi anni di attività, si è passati a tele eseguite con filati di puro lino di Fiandra e d’Irlanda, sottili e delicati, però sempre con procedimenti esclusivamente artigianali. Le produzioni di Tela Umbra propongono ancora oggi gli stessi motivi e i disegni originali del periodo rinascimentale, eseguiti secondo una sapiente gestione delle operazioni da parte delle tessitrici. Ad accompagnarci in questo viaggio lungo oltre cento anni è Francesca Peli, una delle sette socie della cooperativa che gestisce laboratorio e museo: “Quella di Tela Umbra è la storia di un laboratorio e di una produzione tessile d’eccellenza, unica nel suo genere al mondo e che dal 1908 è rimasta immutata nei gesti, nei mezzi e nella passione, la stessa che ha inizio per illuminata volontà di Alice Hallgarten Franchetti, una donna straordinaria che seppe donare alla sua gente la dignità che è propria del lavoro e l’istruzione, diritto inalienabile di ogni essere umano”. Il laboratorio Tela Umbra oggi si trova ancora nel palazzo storico Alberti Tomassini, al centro della città, a pochi passi dalla piazza principale, e tutto funziona ancora come agli inizi del secolo scorso, con l’intento di tutelare una produzione realizzata esclusivamente a mano. “La baronessa Alice Franchetti decise di fondare questo laboratorio per aiutare le ragazze madri – spiega Francesca – al secondo piano di palazzo Tomassini c’è un asilo: le donne nel 1908 lavoravano con orario flessibile e se c’era bisogno di allattare andavano al piano superiore e poi tornavano al lavoro. Cento anni fa avevano l’asilo aziendale, oggi nel 2013 è un’utopia”. La tessitura è un procedimento tecnico che va dalla complessità iniziale della preparazione dell’ordito alla semplicità apparente di esecuzione della trama: “Occorrono 15 giorni e 10 persone per realizzare l’ordito. Nella fase preparatoria l’immaginazione non ammette nessuna incoerenza, la matematica si concretizza nella geometria. L’ordito è una sequenza di fili preordinati che ha una sua autonoma esistenza. Una volta realizzato viene spostato sul telaio e i fili vengono inseriti nelle maglie dei lecci e imbrigliati nel pettine. La somma di tante unità-fili configura così una nuova unità, il tessuto”.

La continua ricerca di rigore e bellezza formale, affiancata da filati di prima qualità, rappresenta il segno distintivo del laboratorio Tela Umbra e dei suoi prodotti, quali tovaglie, asciugamani, tappeti, tende e centritavola realizzati secondo le antiche tecniche dello spolinato, del quadruccio umbro e dell’occhio di pernice. Opere che intrecciano in una trama di nostalgica poesia moduli decorativi ispirati a tempi e luoghi diversi e per questo capaci di soddisfare in pieno il gusto estetico di chi, tra le proposte più moderne, ricerca le tangibili testimonianze dell’unicità. “Oggi usiamo gli stessi disegni di allora e le trame sono segrete, tanto che vengono conservate in una cassaforte, sono i nostri gioielli”. Quella della tessitrice è una professione che si tramanda di generazione in generazione: “Ci vogliono cinque anni per diventare una buona tessitrice – dice Francesca – è un mestiere molto difficile da assimilare. In otto ore di lavoro il massimo che si può realizzare è un metro di stoffa. Dalla fine degli anni ’50 ci siamo specializzati soprattutto in lavorazioni di puro lino per la casa, sia in ordito che in trama, realizzando tovaglie, centri, servizi all’americana, bavaglini per bambini, di lenzuola e coperte abbiamo invece abbandonato la produzione perché troppo care”. Nel 1998 è nato anche il Museo Tela Umbra, al secondo piano di palazzo Tomassini. Nove sale che racchiudono la storia della tessitura e che sono meta di numerose visite didattiche durante tutto l’anno.

(Foto Marco Milanesi)