Una miscela di vitalità e ritmi sudamericani per il tour estivo di Alessandro Mannarino che arriva a Perugia con Apriti Cielo, uno spettacolo suggestivo e coinvolgente il prossimo 21 luglio

di F.C.

Tra vecchi successi e le canzoni del nuovo album Apriti cielo arriva all’Arena Santa Giuliana di Perugia, il prossimo 21 luglio, a chiudere la stagione Umbria Eventi d’Autore promossa da associazione Umbra della Canzone e della Musica d’Autore, Alessandro Mannarino, uno dei cantautori contemporanei più apprezzati dal pubblico italiano. L’artista romano offrirà all’acropoli uno spettacolo suggestivo e dinamico accompagnato sul palco dalla sua “carovana” di musicisti, polistrumentisti e coriste. Se ogni disco rappresenta una ricerca, Apriti cielo ci rimanda un proseguo di quella svolta per l’album precedente. “Ho voluto continuare il discorso con cui avevo concluso il disco precedente – spiega l’artista – e immaginare cosa ci fosse aldilà del monte. Questo è un disco che è nato ed è stato ispirato dai molti viaggi che ho fatto in questi ultimi anni, soprattutto in Sud America. Di questi luoghi apprezzo molto la concezione della musica, considerata come un qualcosa che serve a comunicare con il corpo e arriva prima al corpo e poi alla testa. Il mio intento, quindi, è quello di unire la scrittura cantautorale a ritmi che invitino a ballare”.

Nei brani emerge un “inno al vitalismo” caratterizzato da un sound internazionale, con ritmi che rimandano a Bahia, all’Africa e a New Orleans, ma che attinge anche al rock, al folk al romanesco e al blues. “La mia musica si ispira ad una frase di Vinicius De Moraes ‘il samba è una tristezza che balla’. Un album che cerca la bellezza con dolce disperazione, un’allegria non vuota e frivola bensì piena, che sceglie il bello come possibilità di salvezza. Questo è il messaggio che ho voluto trasmettere”.

Il live, partito lo scorso marzo, cambia in versione estiva non solo negli arrangiamenti, ma anche nella scaletta: “Ho pensato di eliminare qualche lento e lasciare spazio a brani più ritmati che si abbinano di più alla stagione estiva e la scenografia, che sarà più alleggerita rispetto a quella che ho portato in giro finora. Il concerto del tour indoor partiva da una situazione più teatrale, alle mie spalle il palco ricostruiva un macchinario che rappresentava la nostra parte razionale, per me la metafora della nostra mente, sul quale avvenivano proiezioni ‘fantastiche’ che volevano essere la rappresentazione dei sogni, della fantasia dell’irrazionale, come una sorta di continua lotta tra la razionalità e l’immaginazione. Durante l’estate i musicisti e la musica saranno al centro”.

Tutti pronti a godersi, quindi, uno spettacolo frizzante e coinvolgente, ponte tra l’artista e il suo pubblico. “Sono convinto che il concerto non sia una performance che serve a mostrare le mie abilità, piuttosto è un’urgenza di comunicare con il mio pubblico che arriva proprio dalla voglia di fare qualcosa assieme ai miei fan, renderli partecipi al 100% del mio concerto perché credo che il live funzioni solo se si instaura empatia con chi viene ad ascoltarmi”. Insieme a lui, una band di tutto rispetto di cui Mannarino è più che fiero: “Sul palco con me ci sono dodici fortissimi elementi che danno l’anima per lo spettacolo: Mauro Refosco alle percussioni, Renato Vecchio e Antonio Vitali ai fiati, Puccio Panettieri alla batteria, Alessandro Chimenti, Giovanni Risitano, Paolo Ceccarelli alle chitarre, Niccolò Pagani al basso e contrabbasso, Mauro Menegazzi alle tastiere e fisarmonica, Simona Sciacca, mia voce storica, e Lavinia Mancusi voce e violino”.