Claudio Cutuli, nato in Calabria, proviene da una famiglia di tintori e tessitori fin dal 1838. Si è trasferito a Bevagna con la sua azienda dove ha da poco aperto uno showroom e ha iniziato una collaborazione con la Gaita San Pietro

di Barbara Maccari 

Claudio Cutuli è un nome ormai consolidato nel settore della moda, tanto da essere apprezzato dai migliori negozi italiani, europei ed asiatici. Alla base delle sue collezioni c’è la volontà di privilegiare tessuti nobili come canapa, lino, bambù, seta, lana e cachemire. I suoi scialli, le sue stole e le sue sciarpe sono lavorati interamente a mano su antichi telai di famiglia e tinti con selezionate e ricercate materie prime provenienti dal mondo vegetale, animale e minerale. Appena diplomato Claudio è entrato nell’azienda di famiglia, che guida con successo da venticinque anni e col passare del tempo ha deciso di trasferirla in Umbria e recentemente a Bevagna dove ha da poco aperto il suo showroom. Da qui scatta l’idea, il progetto di collaborazione con il Mercato della Gaite ed in particolare con Gaita San Pietro, nella cui piazza principale si affacciano la bottega dei tintori, quella dello speziale ed un laboratorio per la lavorazione della cera, anche se il mestiere principale del quartiere rimane quello del fornaio. La Gaita deve il proprio nome dalla chiesa di San Pietro di cui non si ha più traccia, ma che sorgeva nei pressi del convento di Sant’Agostino. “Questa collaborazione con Gaita San Pietro – spiega Claudio Cutuli – è nata per caso, un giorno parlando col Console Enrico Galardini ci siamo resi conto che la mia azienda aveva qualcosa in comune con uno dei mestieri della Gaita, la tintoria; io provengo infatti da una famiglia di tintori e tessitori fin dal 1838”. L’obiettivo però è molto più ambizioso e va oltre la semplice collaborazione: “Il progetto è di tenere aperta la tintoria tutto l’anno. Vorrei renderla colorata, viva, promuoverla in tutto il mondo, esportarla ad alti livelli. Vorrei che un turista venisse a Bevagna a vedere la piazza, il museo, il teatro e poi anche i mestieri, in una sorta di percorso culturale”. Da parte sua il Console di Gaita San Pietro, Enrico Galardini, è entusiasta del progetto: “Il Mercato delle Gaite è diventato oramai una manifestazione internazionale, l’obiettivo di tutti gli addetti ai lavori è di far conoscere, esportare il prodotto e cercare di tenere aperte le botteghe con tutti i mestieri, che sono il nucleo essenziale della manifestazione, tutto l’anno, ma finora non ci siamo riusciti, non è facile trovare i fondi necessari per pagare il personale e tutte le altre spese. E’ chiaro che quando troviamo delle collaborazioni interessanti come quella con Cutuli siamo ben felici di accoglierle per cercare di realizzarle insieme”.